L’economia della Bicicletta: due percorsi di formazione a San Donà per promuovere i nuovi green jobs, tra mobilità dolce e turismo lento
Il progetto ECCO di Legambiente in Veneto Orientale punta su formazione e ciclofficine, per favorire l’incontro tra economia circolare e inclusione sociale
Un nuovo strumento per diffondere la cultura della sostenibilità e promuovere un modello di economia circolare, anche per favorire nuove opportunità occupazionali. San Donà di Piave aderisce al progetto ECCO (Economie Circolari di COmunità), progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e promosso da Legambiente con l’obiettivo di sviluppare l’economia circolare sia su scala nazionale che a livello locale.
Due i percorsi di formazione in partenza: il primo, di formazione sull’economia del cicloturismo, dal 27 ottobre, per aumentare l’attenzione sulla mobilità sostenibile e sul turismo lento e il secondo di formazione specifica in ciclomeccanica, che partirà il 10 novembre per imparare a riparare e rigenerare le biciclette, con giornate di Cittadinanza Attiva per divulgare la cultura del riuso e della rigenerazione, un modo per dare una ‘seconda vita’ a quello che, spesso erroneamente, chiamiamo rifiuto.
Come dichiarato dall’ultimo rapporto sul Cicloturismo in Italia realizzato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, la mobilità in bicicletta rappresenta un potenziale enorme, che avrà un ruolo fondamentale nell’immediato futuro e che può avere un effetto volano sul settore ciclo-viaggi dalle straordinarie potenzialità in considerazione del contesto paesaggistico e culturale italiano.
La bicicletta, che consente di risparmiare l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, è utilizzata da quasi 2 milioni di italiani come mezzo di trasporto quotidiano. In Italia, nel 2019, sono state vendute 1,7 mln di biciclette (3 al minuto), e il cicloturismo ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti, corrispondenti al 6,1% del totale e generando una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro, pari al 5,6% del totale, di cui 3 miliardi generati dalla componente internazionali dei turisti.
“L’economia della bicicletta può essere un volano incredibile per la generazione di nuovo lavoro sostenibile nelle nostre comunità” commenta Maurizio Billotto, vice presidente di Legambiente Veneto. “Per questo – prosegue – siamo contenti di poter portare il nostro contributo al territorio con questi corsi di formazione, e qui a San Donà speriamo di poter realizzare a breve la Ciclofficina, un luogo inclusivo e di socializzazione dove sperimentare l’economia circolare di comunità che promuoviamo attraverso il progetto ECCO.”.
Per connettere l’economia circolare all’inclusione sociale, la formazione sarà rivolta a giovani e a persone che vivono in condizioni di marginalità: dai migranti agli anziani, passando per le persone con fragilità relazionale, i pazienti del Dsm, i disoccupati e i Neet (Not in education, employment or training).
“Grazie al partenariato con Legambiente possiamo aggiungere anche questo strumento nella nostra cassetta degli attrezzi, nella speranza di poter intervenire anche in situazioni di particolare difficoltà.” racconta Lorena Marin, Assessore a Energia e Ambiente di San Donà. “Ringrazio Legambiente, che con la sua collaborazione permette di svolgere attività utili per la salvaguardia del territorio, la tutela del bene comune, e la formazione alla sostenibilità. Ad esempio, con il progetto regionale RIA (Reddito di Inclusione Attiva), possiamo avvalerci di 4 persone, seguite proprio da Legambiente, all’interno dei cimiteri del capoluogo, per formare la cittadinanza a un corretto smaltimento dei rifiuti anche in questo contesto, che presentava qualche criticità. Ora l’obiettivo a cui si sta lavorando è la Ciclofficina”.
“Con l’adesione a quest’ultimo progetto l’educazione alla sostenibilità e la promozione dei principi dell’economia circolare si sposa con l’inclusione sociale e lavorativa”, commenta Silvia Lasfanti, Assessore ai Servizi Sociali di San Donà. “Questo progetto offre alle persone in carico ai servizi sociali l’occasione per acquisire competenze professionali, utili per un futuro inserimento lavorativo, e momenti di socializzazione per riannodare le relazioni con la comunità. L’obiettivo è sempre quello di fornire a queste persone strumenti per acquisire autonomia e indipendenza, anche economica”.
Legambiente con il progetto ECCO è presente in Veneto anche a San Stino di Livenza, nella sua green station “La Livenza”, uno dei 16 Ri-hub del progetto, poli territoriali disseminati in 13 regioni italiane in cui sviluppare vere e proprie “filiere ecosostenibili”, non solo per ridurre i rifiuti e incentivare il riuso, ma soprattutto per favorire lo sviluppo di nuove competenze.
Le green station, nate grazie al comodato sottoscritto da Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana mirano al recupero delle stazioni impresenziate in diversi territori in Italia e propongono progetti che abbiano finalità sociali d’interesse collettivo per la salvaguardia ambientale, per realizzare attività di protezione civile, per promuovere un turismo educativo, naturalistico, storico e culturale.
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